Non siamo molti eruditi di etrulogia e archeologia etrusca, ma il convegno sul Tema dell’insediamento etrusco a Poggio Colla in comune di Vicchio di Mugello, alla luce degli ultimi clamorosi e straordinari ritrovamenti, che si è tenuto martedi scorso 19 luglio 2016 a Villa Il Palagio, organizzato dal Rotary Club Mugello, ha polarizzato l’attenzione dei numerosi e qualificati astanti, convegno questo fermamente voluto dal neo presidente dell’associazione filantropica mugellana Sauro Vallucci e dai suoi solerti collaboratori.
Alla presenza del sindaco di San Piero a Sieve Scarperia Federico Ignesti, nonché presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello, del sindaco di Vicchio di Mugello Roberto Izzo, del vice sindaco e assessore alla cultura Carlotta Tai, del Vice sindaco di Dicomano e assessore alla Cultura Giulia Fossi, il dott. Andrea Santoni, la dott.ssa Bianca Zanieri, l’avv. Massimo Pesci, presidente dell’Associazione “Mugello mediceo”, il dott. Paolo Pasquali Vice Presidente dell’Associazione “Mugello Culla del Rinascimento”, la dott.ssa Susanna Sarti della Soprintendenza Archeologica di Firenze, Fiesole, Mugello e Val di Sieve, ed altre personalità del mondo dell’arte e della cultura e dei colleghi della stampa.
Relatore della serata, presentato da Sauro Vallucci, è stato il Prof. Gregory Warden, della Franklin University Switzerland, un personaggio conosciuto e stimato sul territorio, notissimo in questo specifico settore che per tanti anni ha diretto e seguito i lavori di scavo in quel di Poggio Colla, dove nel tempo sono venuti alla luce tanti di quei reperti da perderne il conto.
È stato piacevole ascoltare la viva voce del Docente, il quale aiutandosi con un video-visivo, ha praticamente preso per mano tutti i presenti, spiegando con dovizia di particolari tutto quello che è stato il percorso a Poggio Colla fin dai primi anni ’60 del secolo scorso, quando cioè gli esperti e gli addetti iniziarono piano, piano a scavare, trovando, scovando, raccogliendo tante di quelle testimonianze, tanta di quella oggettistica della civiltà etrusca, radicata nel Mugello in tempi antichissimi, addirittura 800, 700, 600, 500 anni Prima di Cristo.
Come sopra scritto, il tema proposto, non è cosa di tutti (anche nel nostro territorio ci sono diversi siti come Frascole e Sant’Agata di Mugello solo per citarne due), ha bisogno di esser compreso in tutte le sue sfaccettature, e se abbiamo solo una semplice “infarinatura”, certe prospettive ci sono un pò lontane, ma non tanto per non comprendere, anche se larvatamente, il valore storico, antropologico, territoriale, sociale e religioso, di un popolo, lontanissimo nel tempo e nello spazio, ma incredibilmente vivo, come se questa civiltà fosse ancora presente in mezzo a noi.
Il “Santuario” scoperto (alias il Tempio), che ne è venuto fuori con i ritrovamenti di stoviglie, brocche, piatti, sculture, colonne, altari, armi, monili, collane, etc, etc (molti sono custoditi nel Museo di Dicomano), a Poggio Colla è di una ricchezza immensa e gli studi a settori effettuati sul terreno hanno portato a scoprire, fra le altre cose, una incredibile e straordinaria “stele – formella” unica in tutta Europa, che con molto tatto e gentilezza è stata denominata ” La Stele di Vicchio”. Naturalmente applausi a non finire al termine della relazione del prof. Gregory Warden.
Molto contenuto l’intervento della Prof.ssa Susanna Sarti, direttrice della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Firenze, ma non per questo meno interessante; tutt’altro, segnatamente quando ha ricordato il lavoro comune fra gli enti, la soddisfazione nel vedere i risultati, terminando dicendo che il Mugello essendo ricchissimo di reperti etruschi, è una miniera, una terra che potrà portare ancora alla luce delle scoperte sensazionali.
Roberto Izzo, ovviamente felicissimo poichè tutto questo rientra fra le sue “mura” comunali ( il giorno prima alla Biblioteca di Vicchio c’era stata una similare conferenza di presentazione della “Stele di Vicchio”), ha portato a conoscenza che l’antico medievale Castellotto di Vespignano (Casa di Giotto), una volta terminati i lavori di restauro e di recupero di questo maniero, diverrà sede e luogo dove si studierà “l’Era Etrusca”.Lo prendiamo alla lettera.
Dopo alcune domande degli astanti con esaurienti risposte, si è conclusa una bella e gradevole serata storica e culturale.(Aldo Giovannini)